I NOSTRI COMUNICATI Svolta dei fondi europei per l’agricoltura post Covid-19

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Un progetto sta prendendo la luce per poetare fondi europei per l’agricoltura e un piano preciso di rilancio dell’economia agricola, dopo il periodo di blocco causato dall’epidemia C’è un grande fermento europeo per la definizione delle nuove politiche agricole e delle relative fonti di finanziamento e la Commissione europea ha maturato un progetto, il Next Generation EU, costituito da tre pilastri per aiutare gli Stati membri a riprendersi, rilanciare l’economia anche quella agricola dopo la pandemia, sostenere gli investimenti privati e trarre insegnamenti dalla crisi.

L’UE ha predisposto quindi la struttura finanziaria relativa alle future politiche europee, per un totale di 1.850 miliardi di euro destinati al periodo 2021-2027 e in particolare, in riferimento alle risorse naturali e al clima, che includono anche la Pac (politica agricola comunitaria), è previsto il Fondo per una Giusta Transizione con un importo che potrà arrivare a circa 40 miliardi di euro e che aiuterà gli Stati membri ad accelerare il processo verso la neutralità climatica. Ma ancora altri fondi europei per l’agricoltura arrivano dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sono pari a 15 miliardi di euro, a favore delle zone rurali e in ottemperanza agli obiettivi del Green Deal europeo e per raggiungere gli ambiziosi obiettivi delle nuove strategie sulla biodiversità e la Farm to fork. L’agricoltura ai tempi del Covid-19 Il futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura è la comunicazione con la quale la Commissione europea già dal novembre 2017, aveva avviato il processo di riforma della politica agricola comune in vista del’attuale periodo di approvazione del bilancio 2021-2027, che mette al centro il Green Deal che punta all’ambizioso obiettivo della neutralità climatica entro il 2050 e la riduzione delle emissioni del 55% entro il 2030. Buone notizie quindi, si possono prospettare dal 2021, per l’agricoltura europea. Infatti, le nuove proposte della Commissione europea riconoscono all’agricoltura il 7% di risorse in più rispetto al quadro finanziario presentato due anni fa e in via di approvazione, ma con due vincoli: i tempi di erogazione dei fondi europei e le regole che il settore dovrà rispettare, anche nel contesto degli obiettivi del Green Deal, come è emerso dal confronto via durante la web conference Agricoltura e sviluppo rurale nel Bilancio UE 2021-2027, tra europarlamentari e rappresentanti del settore organizzato dall’Ufficio in Italia del Parlamento europeo e dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea.

Cruciale il fattore tempo dato che solo attraverso un accordo tra le Istituzioni europee entro l’estate, sul Quadro finanziario pluriennale 2021-2027 e sulle risorse proprie dei singoli Stati membri, si potrebbero adottare i singoli regolamenti nazionali già dal prossimo autunno e garantire l’avvio della nuova programmazione da gennaio 2021. In tempi pandemici l’agricoltura ne ha particolarmente risentito, nonostante, i corridoi verdi per la circolazione dei prodotti agroalimentari, il quadro temporaneo per gli aiuti di Stato, l’aumento degli anticipi Pac e la flessibilità dei controlli che hanno cercato di assicurare la fluidità del mercato agricolo. Ma la Commissione europea ha adottato delle proposte per la ripresa che unite al piano di acquisti della Bce (Banca Centrale Europea), potrebbero portare all’Italia la liquidità aggiuntiva di circa 500 miliardi di euro, che corrisponde a circa il 30% del Pil nazionale, dei quali circa 400 miliardi di euro destinati all’agricoltura.

Nuovi incentivi e fondi europei per l’agricoltura Aiutare economicamente le aziende virtuose, quelle italiane in particolare, arrivando a tutelare e valorizzare il Made in Italy. Utilizzare al meglio i fondi del Piano dello sviluppo rurale (Psr), questo l’orientamento comunitario post Covid-19 e in visone prospettica, anche in riferimento al nuovo bilancio pluriennale, evitando così che le imprese europee debbano misurarsi sul mercato mondiale penalizzate da oneri aggiuntivi rispetto a quelle dei Paesi terzi, come sottolineato anche da Paolo De Castro, membro della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, durante la web conference Agricoltura e sviluppo rurale nel Bilancio UE 2021-2027, che ha aggiunto anche che “i target posti all’agricoltura dalle nuove strategie ambientali dovrebbero essere perseguiti passando da una logica di penalizzazione ad una di incentivazione, di premio nei confronti delle aziende più virtuose sul fronte della sostenibilità“.

È anche di fondamentale importanza sia considerare che l’agricoltura è un ecosistema complesso, composto da grandi aziende che producono per l’industria della trasformazione e da piccole imprese a conduzione familiare che mantengono in equilibrio l’economia agricola dei territori, sia incentivare l’agricoltura ad alto valore aggiunto, che investe sulla sostenibilità, sull’innovazione e genera nuova occupazione. Fondamentali i rapporti agricoli negli accordi commerciali Altro aspetto rilevante è anche la reciprocità delle regole negli scambi commerciali con i Paesi extra europei. È necessario superare le attuali restrizioni imposte alle imprese europee e facilitare l’utilizzo dei fondi per la conversione sostenibile delle imprese e assicurare la difesa commerciale di quelle che hanno già intrapreso un percorso green per proteggere e promuovere i prodotti italiani, anche attraverso nuovi modelli di business, più verdi, digitali e resilienti.

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